Dall’odio del Grinch alla Libertà del Non So Chi

Grinch

L’allegoria dei “Non so chi” in cui si dispiegano i contenuti della pagina http://nonsochi.associazionearkeidos.org è ispirata da “il Grinch”, un film dell’anno 2000 diretto da Ron Howard (tratto dal racconto del Dr. Seuss’ “How the Grinch Stole Christmas”), che narra del paese di “chi non so”, dove vivono appunto i non so chi, impegnati nelle faccende quotidiane, affascinati da ciò che luccica, dalle apparenze, dai desideri, dal conservatorismo e dai ruoli sociali.

In mezzo a loro nasce e vive un “cittadino” un pò speciale, il Grinch che si direbbe un bambino prodigio, geniale, innocente e amorevole ma che schernito per il suo essere di colore diverso (verde e peloso ), rimane traumatizzato da tanta cattiveria umana e si isola su un monte in cui una grotta diventa la sua tana.

Il suo Cuore, si dice che da quel momento divenne più piccolo di 2 taglie e mezzo e cominciò ad odiare i non so chi, soprattutto nel periodo del Natale. In questo periodo infatti il Grinch vede e sente la giubilanza, la finta allegrezza dei cittadini di quella strana città; così alla vigilia, si traveste da Babbo Natale e con una slitta da lui costruita e capitanata dal suo fidato cane (Max), scende in città e ruba tutti i regali dalle case per fare un dispetto ai non so chi aspettandosi poi una reazione di tristezza per aver rubato loro il Natale… consumistico.

Dopo il furto, con suo sommo stupore il Grinch si rende subito conto che i “Non so chi” dopo un primo momento di shok, non si perdono d’animo e riprendono a festeggiare tenendosi per mano e cantando canzoni di giubilo! Credeva infatti che togliendo loro gli oggetti, i regali tanto ambiti, avrebbe rovinato lo Spirito del Natale.

“Che succede? ma… allora c’è qualcos’altro che agisce nei Cuori di questi esseri! Cos’è? E’ un Mistero!
Io… ora… Sento il Cuore battere! Ed è Grande!”

L’aiuto magico arriva al Grinch da Cindy chi Lu, una bimbetta che vede che nell’animo di questo strano essere verde e peloso, c’è del buono.
Ella con la sua innocenza, dolcezza e infinita grazia lo aiuta a ricontattare la possibilità di Amore perduto, ad aprire il Cuore e reintegrarsi con l’essenza dei “Non so chi” al di là delle differenze, dei traumi e delle varie personalità umane.

I Non so chi sono quindi il simbolo della spersonalizzazione, di quella dimensione senza il “me stesso” (o io psicologici) che nello stesso tempo li accetta e li trascende, dell’Eterno che è in ognuno di noi e che tutto permea e pervade.
E cio’ che possiamo scoprire solo negando cio’ che esso non è, scoprendo ciò che è per quello che è, che non dipende da “qualcosa o qualcuno, che il Vangelo della Baghavad Gita direbbe l'”anima che non nasce e non muore” e che le scritture di tutti i tempi invitano a ricontattare.

Ce lo ricordano anche i miti: nell’Odissea per esempio Ulisse per sconfiggere Polifemo dice di essere Nessuno, cioè non si qualifica, vale a dire: riveste il ruolo di avventuriero essendo libero dall’identità di quello stesso ruolo, incondizionatamente libero da se stesso risiedendo della libertà stessa.

Con questa allegoria giocosa, speriamo si capiscano meglio
gli intenti di questo spazio online di cui vi invito

a LEGGERE E MEDITARE l’INCIPIT
http://nonsochi.associazionearkeidos.org/
poi
LEGGERE IL MANIFESTO DEI “NON SO CHI”
o Loggia Neutra o Loggia che non c’è

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